Mi ritrovo al centro di Firenze, sto costeggiando il Duomo, c'e' tanta gente in giro, e' un venerdi, forse come tanti altri ma non per me. Imbocco via del Proconsolo, cerco un palazzo antico, lo trovo, una tabella dice Museo di Storia Naturale, ci sono e' qui, alzo lo sguardo, un pannello invita ad entrare: Festival della Creatività...mi avvio dentro.
Salgo un po' di scalini e mi ritrovo nel museo.
Entro nella storia delle civilta' del passato, nei reperti, negli oggetti di uso comune, cose che oggi fanno un po' sorridere ma che in quelle epoche erano vitali e fondamentali per ogni civilta'.
Teche di vetro, armadi contenenti idee, progetti, passioni, segni di un passaggio fondamentale per arrivare a noi. Ogni sala ha un nome di un luogo e si sente il profumo di antico, di vecchio. Si diramano brevi corridoi di collegamento, come se per unire millenni bastassero pochi metri.
Noto una miscela di ere, l'antico e moderno, quest'ultimo espresso attraverso monitors, foto di avatars, di pixels. Mentre cammino guardo nei nomi impressi.....Manray, Korda, Winkler....entro nella sala Sumatra, vedo un nome, il mio Solkide Auer, vedo le mie sculture su tende...radiazioni....crossballs....evolution....sono li....le mie creazioni.....non riesco a crederci...non so che pensare...non so che dire...le guardo e basta....ora a distanza di giorni sto metabolizzando la cosa, mi sto rendendo conto di cosa ho vissuto a Firenze, di cosa ho visto, di cosa ho precepito, di come mi sono sentito. Nella mia prima vita ho avuto diverse fasi, come le ho avute nella mia seconda vita, ma stavolta c'e' un punto d'incontro, di unione, tocco con mano cio' che ho vissuto in virtuale, la materializzazione di una parte di me stesso, quella che esprimo con un mouse, con un monitor, con l'elettricita', capisco che queste cose almeno per una volta non servono. Ma e' solo un istante.......
Salgo un po' di scalini e mi ritrovo nel museo.
Entro nella storia delle civilta' del passato, nei reperti, negli oggetti di uso comune, cose che oggi fanno un po' sorridere ma che in quelle epoche erano vitali e fondamentali per ogni civilta'.
Teche di vetro, armadi contenenti idee, progetti, passioni, segni di un passaggio fondamentale per arrivare a noi. Ogni sala ha un nome di un luogo e si sente il profumo di antico, di vecchio. Si diramano brevi corridoi di collegamento, come se per unire millenni bastassero pochi metri.
Noto una miscela di ere, l'antico e moderno, quest'ultimo espresso attraverso monitors, foto di avatars, di pixels. Mentre cammino guardo nei nomi impressi.....Manray, Korda, Winkler....entro nella sala Sumatra, vedo un nome, il mio Solkide Auer, vedo le mie sculture su tende...radiazioni....crossballs....evolution....sono li....le mie creazioni.....non riesco a crederci...non so che pensare...non so che dire...le guardo e basta....ora a distanza di giorni sto metabolizzando la cosa, mi sto rendendo conto di cosa ho vissuto a Firenze, di cosa ho visto, di cosa ho precepito, di come mi sono sentito. Nella mia prima vita ho avuto diverse fasi, come le ho avute nella mia seconda vita, ma stavolta c'e' un punto d'incontro, di unione, tocco con mano cio' che ho vissuto in virtuale, la materializzazione di una parte di me stesso, quella che esprimo con un mouse, con un monitor, con l'elettricita', capisco che queste cose almeno per una volta non servono. Ma e' solo un istante.......
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